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Lui & Lei

La cameriera si è arrabbiata...


di ROMAinMAN
12.07.2016    |    797    |    2 9.0
"Fra un piatto di pasta e l'altro e soprattutto con un bicchiere di vino dopo l'altro, la serata diventava divertente più del solitio..."
quella sera dovevamo festeggiare la fine di un corso durato ben 2 mesi.
Allora, io e i miei colleghi, ci siamo recati al ristorante, che per 60 gg, era diventato il nostro posto fisso. Erano 2 i motivi che ci portavano a cenare lì: La buona cucina e le cameriere sempre in gran forma anche se un pò più attempate di noi.
Gia dal primo giorno in cui siamo stati in quel ristorante, ho notato questa bella donna, bassina, capelli sempre legati e ricci, che non si fermava mai troppo a chiacchierare con noi, tranne che per prendere comande e/o darci risposte a domande del gerere: dove ci consigli di andare stasera? ecc, ecc
Quella sera invece, la splendida "nana", sempre molto elegante, sembrava essere più socievole del solito. Soprattutto con me, che del mio gruppo, avevo mostrato sempre interesse nei suoi confronti.
Fra un piatto di pasta e l'altro e soprattutto con un bicchiere di vino dopo l'altro, la serata diventava divertente più del solitio. Era diversa da tutte le altre serate. Notavo anche, nei suoi atteggiamenti, un interesse, nei miei confronti, quasi morboso. Intuii che voleva comunicarmi qualcosa.
Mi alzai, dal tavolo per dirigermi fuori a fumare, (premetto che io non fumo) e le chiesi se poteva farmi la cortesia di accendermi la sigaretta col suo accendino.
Lei, non se lo fece ripetere 2 volte e mi raggiunse per dar fuoco alla mia sigaretta.
quando si avvicinò non potei evitare di guardare lo spettacolo della sua scollatura dall'alto, 2 seni sodi e prosperosi che grazie alla nostra differenza di altezza si poteva vedere benissimo.
Colsi l'attimo le chiesi: " c'è qualcosa che ti rende particolarmente felice stasera?"
lei: "beh felice no, anzi, sono molto arrabbiata!"
io: "con chi?"
lei: "con te!"
a tali parole rimasi basito chiedendomi perché mai sarebbe stata arrabbiata con me.
lei continuò: "son 2 mesi che vieni qui e non mi hai mai chiesto di uscire"
A quelle parole rimasi zitto, a mordermi le mani per la rabbia di non aver capito quale fosse il suo desiderio per ben 60 giorni.
io: "c'è sempre tempo per recuperare!"
lei: " non si può recuperare il passato, per quello sono arrabbiata con te!"
Mentre terminava di dire quelle parole mi afferrò per il braccio e mi trascinò dietro l'angolo, precisamente nel parcheggio del ristorante. Una volta raggiunto un angolo un pò più nascosto, con prepotenza e decisione mise la mia mano, sul suo seno duro come il marmo e con l'altra mano mi afferrò dal collo per tirarmi giù, alla sua altezza fisica, e limonarmi quasi fossi l'ultimo uomo sulla terra.
Fù a quel punto che idealizzai cosa stava accadendo, cominciai anch'io a toccarla e limonarla con il fuoco della passione. Le mie mani si infilarono nella camicia alla ricerca di quei capezzoli tesi come appendini, mentre l'altra mano, in automatico, cominciò a stringere il suo culo statuario...
dimenticammo entrambi di essere in un parcheggio all'aria aprerta, agevolati dalla penombra.
Proprio mentre stavo per prendere le redini della situazione, mi spinse contro il muro alle mie spalle e con entrambe le mani mi slegò la cintura e sbottonò i pantaloni.
Ero super eccitato, il mio cazzo si fece acciaio in un istante, lei rimase per un piccolissimo istante ferma ad osservare il mio palo nell'ombra e poi, dopo aver allargato ben bene le sue fauci lo inghiottì senza batter ciglio.
la afferrai per la testa e la spingievo giuù fino in fondo...la sua gola non finiva mai. Passarono alcuni minuti di intenso piacere, vedevo le stelle e mi sembrava di volare. Cominciai a sentirmi vicino all'orgasmo e gli chiesi di rallentare per evitare di far finire il gioco troppo in fretta.
lei continuò imperterrita, e mi fece esplodere nella sua bocca senza sprecare neanche una goccia del mio nettare.
Si alzò in piedi e mi sorrise soddisfatta di quanto aveva fatto...fu alora che io mi chinai davanti a lei, le sbottonai i jeans attillati e li calai giù. mi alzai in piedi, la sollevai di peso e la adagiai sul cofano della macchina vicina a noi, gli sollevai le gambe in aria e comparve davanti ai miei occhi la sua figa bagnatissima e gonfia come una bigne alla crema.
Cominciai a Passarle la mia lingua con delicatezza, sfiorando la sua pelle morbida e saporita...
I miei colpi di lingua crescevano man mano che lei faceva salire l'intensità dei suoi gemiti.
Senza neanche accorgermi il mio cazzo tornò a diventare un blocchetto di metallo, tanto duro che dovetti alzarmi e poggiarlo con delicatezza sulla sua figa per poi spingere fino a vederlo sparire in quel fiume di piacere. Mentre la pompavo con foga mi impossessai dinuovo dei suoi seni per massaggiarli e accarezzarli con decisione.
La sentivo morire di piacere e sentivo le sue mani che mi stringevano i fianchi, come se avesse paura che potessi privarla di quel piacere.
La presi ancora con decisione, la risollevai dall'auto per girarla a pancia in giu sullo stesso caldo cofano, le infilai il palo nella figa e il dito nel culo....la colpivo con ritmo e decisione a gambe strette par colpa di quei pantaloni stretti all'altezza delle caviglie. passarono alcuni minuti in quella posizione e risentii la stessa sensazione di qualche minuto prima: io "sto per venire ancora"
lei: "veniamo insieme!"
finito il momento magico, si volto per ripulire tutto con la sua lingua lunga e calda, mi rivestì e si rivestì...


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